Ciao magica donna!
Non sono un grande fan dell'etichetta "dipendente dal cibo", ma posso certamente capire come una persona che segue una dieta possa avere dei pensieri quasi ossessivi riguardo il cibo che possano farla sentire davvero una dipendente dal cibo.
Quante volte lungo la tua giornata pensi al mangiare?
👉 Cosa mangerai dopo?
👉 Cosa vorresti mangiare adesso?
👉 Cosa vorresti non aver mangiato?
E il tuo corpo cosa vorrebbe?
🙏 "Vorrei entrare nei vestiti che indossavo prima della gravidanza"
😰 "Odio la cellulite che ho sulle gambe"
🙀 "Guarda che roba le braccia..."
Quanto tempo della tua giornata trascorri sentendoti in colpa per ciò che hai mangiato, per ciò che pesi, e, fondamentalmente, beh, per essere chi sei?
Quanto tempo della giornata trascorri pensando al peso che hai guadagnato o al peso che non hai perso? Oppure al peso che vorresti aver perso "se solo se non avessi smesso..." o il peso che intendi perdere nel nuovo anno?
Quanta parte della tua giornata trascorri contando calorie, proteine, grammi di grasso e carboidrati?
Quanta parte della tua giornata trascorri leggendo articoli, libri e account social di influencer alla ricerca di quel protocollo di perdita di peso “magico” che risolverà tutti i tuoi problemi?
Quanto tempo passi a odiare il tuo corpo quando vai a fare shopping e provi i vestiti, quando ti vedi allo specchio o in una foto?
Non so voi, ma io ho bisogno di fare un pisolino pensando a quanto davvero pensavo a perdere quel maledetto peso.
Non c’è da stupirsi che ci sentiamo ossessionati dal cibo.
Molti di noi usano il cibo come una droga: per nasconderci dai nostri sentimenti, per scappare dai problemi, per tirarci su di morale.
Perché lavoriamo così duramente solo per vedere scendere quel numero sulla bilancia?
Quando la nostra energia sarebbe meglio spesa per imparare ad amare e comprendere chi siamo veramente e, di conseguenza, di cosa abbiamo veramente bisogno.
Le persone pensano di voler semplicemente perdere peso; sono disperati: diete a base di ricotta e affettati, digiuni senza senso, insalate e tonno a non finire, lassativi, ecc.
Sono così disperati di che farebbero di tutto per far sparire il loro problema - anche pericoloso - purché si sveglino magri domani.
La maggior parte non vuole fare il "lavoro noioso" e profondo di guardare quali sono le convinzioni che alimentano la loro ossessione per la perdita di peso o al loro rapporto con il cibo. Per loro, è più facile mangiare cioccolata davanti alla TV con la falsa promessa in cui “Domani farò meglio”.
Questo "Domani" significa che perderanno peso 10, 20, 30, 50 volte nella loro vita. Non riusciranno mai a mantenere il corpo che desiderano. È un ciclo che molti percorreranno fino all'ultimo giorno della propria vita. Lo fanno all'infinito perché pensano che essere magri sia una questione di "mettersi a dieta".
E questo non funziona mai, ovviamente. Non a lungo termine, in ogni caso. Non finché non analizzi quali sono le tue convinzioni profonde, cosa ti porta a mangiare troppo, cosa ti porta a fare le scelte che fai quando vedi un determinato cibo...
Convinzioni come:
👉 "Non fa per me"
👉 "Non credo di poterlo fare"
👉 "Non me lo merito"
👉 "Non sono abbastanza costante"
👉 "Non posso mangiarlo"
Fino a quando non identificherai quelle convinzioni, queste appariranno nella tua vita quotidiana. Selvagge e senza freni, controlleranno il modo in cui prendi le decisioni, il modo in cui interagisci con gli altri, il cibo e te stessa.
E, purtroppo, finché queste convinzioni autolimitanti rimarranno indomabili, continuerai a metterle in atto rifugiandoti nel cibo.
Ma se riesci a comprendere le convinzioni nascoste dietro le tue emozioni, puoi imparare a vivere come desideri davvero. Ed è da lì che devi iniziare: con una genuina curiosità di conoscere meglio te stessa e cosa ti spinge a usare il cibo per scappare e nasconderti dai problemi della tua vita.
💎 Come cambierebbe la tua vita se decidessi che invece di inseguire la magrezza, avessi l'obiettivo di essere il più felice possibile, così come non sei mai stata nella tua vita (indipendentemente dal peso che c'è sulla bilancia), magica donna?
Cosa faresti?
Dove andresti?
Con chi passeresti del tempo?
Come respireresti? Come ti guarderebbero gli altri?
Come cammineresti?
Quanto dovresti mangiare per raggiungere questo obiettivo? E quanta parte della tua felicità ruoterebbe attorno al cibo?
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La decisione spetta a te.
Tra un anno sarai più vecchia di un anno, ma vivrai la vita che desideri?
Non vedo l'ora di vedere i tuoi progressi.
Paolo